Perché i veneziani indossano le maschere durante il carnevale?

La storia delle maschere veneziane (dall’arabo “mascharà”, beffa, satira) iniziò anche prima del 1268, anno in cui la prima antica legge veneziana bandisce un uso improprio della maschera: in questo documento agli uomini in maschera erano vietato il gioco di “uova”, che consisteva nel lanciare uova piene di acqua di rose contro le donne che camminavano per le strade.

Con le maschere l’identità personale, il sesso, la classe sociale non esistevano più e diventavano parte della Grande Illusione del Carnevale. In un luogo unico al mondo, dove tutto poteva accadere, dove ogni scorcio non smetteva mai di incantare, dove tutti potevano giocare al gioco del travestimento e della seduzione, eliminando la diversità della classe sociale e delle origini.

Presto la maschera divenne un simbolo di libertà e trasgressione di tutte le regole sociali imposte dalla “Serenissima Repubblica di Venezia”. Gli artigiani che costruirono le maschere furono chiamati “Maschereri” sin dai tempi del Doge Foscari e possedevano il proprio statuto datato aprile 1436. Appartenevano ai margini dei pittori e furono aiutati nella loro professione da “Targheri” che impresse sulle facce dipinte a stucco , a volte di ridicola fisionomia, con molti dettagli. La produzione di maschere fu così intensificata che nel 1773 c’erano ufficialmente 12 negozi di maschere a Venezia: in ogni caso pochi se consideriamo l’uso che ne viene fatto in quegli anni.

La maschera non veniva utilizzata solo durante il periodo del Carnevale, ma in molte occasioni durante l’anno: era stata consentita dal giorno di Santo Stefano (che segnava la data di inizio del Carnevale veneziano) fino a mezzanotte del martedì grasso (che chiudeva i festeggiamenti per il Carnevale); fu consentita anche durante i quindici giorni dell’Ascensione e alcuni, con particolari eccezioni, la usarono fino a metà giugno.

I materiali utilizzati erano quelli disponibili all’epoca, terra, argilla (oggi ceramica) carta e colla (cartapesta) stracci, pelli e pezzi di vetro (gli strass di oggi), materiali che gli artigiani locali usano ancora oggi per le loro creazioni e che incorporano la natura tradizionale della lavorazione e dei materiali con la modernità delle creazioni e del design.

Purtroppo molte maschere oggi sul mercato sono prodotti importati in materiale plastico o simili, poiché i produttori non hanno le tecniche di produzione e non badano alla qualità. Questi prodotti non hanno nulla a che fare con il prodotto o la tecnica originale, sono solo imitazioni spiacevoli.

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